Aggiornamenti dall’emergenza in Congo
- okapiaonlus

- 4 giorni fa
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Nella Repubblica Democratica del Congo la situazione umanitaria continua a essere drammatica.
L’est del Paese, in particolare le province del Nord e Sud Kivu, è nuovamente travolto dai conflitti armati. Il gruppo ribelle M23 da mesi ha preso il controllo di vaste aree, non con l’obiettivo di un disegno politico, ma per razziare il più a lungo possibile.
A fare le spese di questa situazione è la popolazione civile: villaggi distrutti, milioni di sfollati, campi abbandonati e accesso al cibo sempre più difficile. Secondo le agenzie ONU, oltre 6 milioni di persone sono state costrette a lasciare le proprie case, e più del 70% vive in condizioni di estrema povertà.

Nelle città e nei paesi più isolati, i partner dei nostri progetti stanno provando a ripartire nonostante le insicurezze: le madri non possono più permettersi di rinunciare allo stipendio, mentre i ragazzi, costretti a stare a casa per non mettersi in pericolo chiedono di poter tornare a studiare.
Per questo nel villaggio di Kitutu è ripartito il progetto Piccole Donne Crescono che, grazie all’ampliamento del Foyer, ospita ora 60 partecipanti, il doppio degli anni precedenti. Mentre nella città di Bukavu è stata riaperta proprio in questi giorni Cyber Gallo, la nostra scuola di informatica per ragazzi di strada, e stiamo lavorando per riprendere la produzione di Another Briquette in the School.
Nelle aree rurali c’è invece un’emergenza diversa ed estremamente urgente: la fame. Cuore agricolo del Paese che a inizio conflitto sembravano fuori dalle mire dei ribelli, questi territori sono ormai paralizzati. Non solo i beni vengono requisiti e la sicurezza personale è costantemente a rischio, ma in molti villaggi sono state vietate le colture alte - come il mais e il sorgo, da sempre fonte di sostentamento fondamentale per la popolazione - per mantenere il controllo visivo del territorio.
La conseguenza è una fame crescente, con un livello di insicurezza alimentare classificato come “severo”. Il Sud Kivu, dove l’agricoltura rappresenta l’unica fonte di sostentamento per oltre l’80% della popolazione, vive oggi un’emergenza senza precedenti.
Per questo abbiamo deciso, nonostante le difficoltà - logistiche e non solo - di adattare Kulima Pamoja, un progetto concepito già lo scorso anno, all’emergenza alimentare. Potete trovare tutte le informazioni alla pagina dedicata.





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